L’elettrostimolazione o correnti di Kotz, facente parte della più ampia branca dell’elettroterapia, è una terapia fisioterapica atta a produrre contrazione dei muscoli mediante l’applicazione di impulsi elettrici a media frequenza. La media frequenza dà un effetto di contrazione massimale con il minimo affaticamento del muscolo. Le correnti di Kotz sono di tipo alternato, bidirezionale e sinusuidale a 2500Hz, la durata dell’impulso è di 10 secondi seguito da una pausa di 50 secondi. Il dottoor Kotz applicò queste impostazioni perché scoprì che:
-dopo 12/15 secondi il muscolo si affatica eccessivamente;
-una pausa di soli 20/30 secondi circa provoca l’accomodazione del nervo che quindi si contrae sempre meno.
Questo trattamento agisce più in profondità rispetto agli impulsi a bassa frequenza perché la resistenza cutanea è inversamente proporzionale alla frequenza delle correnti che l’attraversano. Il paziente avverte poco fastidio perché utilizzando questa frequenza si stimolano solo le terminazioni nervose motorie, ma non quelle che trasmettono il dolore.
2. FUNZIONAMENTO
La terapia può essere utilizzata per potenziare o stimolare un muscolo normalmente innervato o per stimolare un muscolo denervato in conseguenza a lesione del motoneurone periferico. Il motoneurone è addetto alla conduzione degli impulsi nervosi dal midollo spinale ai muscoli ed esercita un effetto trofico sui tessuti innervati. Nelle lesioni del motoneurone l’effetto trofico viene a mancare e si instaura l’atrofia da denervazione, con rapida perdita del peso del muscolo, diminuzione del numero e del calibro delle fibre muscolari, aumento del tessuto connettivo, quindi ridotta elasticità e distensibilità del muscolo. L’impiego di questa corrente su tali muscoli è utile per il mantenimento dell’elasticità e della contrattilità delle fibre muscolari prevenendo la fibrosi nel tempo, in attesa di una possibile reinnervazione.
Le correnti impiegate sono di tipo Rettangolare, Esponenziale e Faradica. La scelta dipende dal muscolo da trattare: denervato parzialmente o totalmente e normalmente innervato. Nel caso di totale denervazione si usa una corrente esponenziale o rettangolare. L’elettrostimolazione di un muscolo parzialmente denervato viene attuata con impulsi esponenziali che determinano la risposta contrattile delle fibre muscolari denervate, senza stimolare le fibre già reinnervate, le quali si accomodano alla lenta crescita dello stimolo. I muscoli innervati vengono invece stimolati con la corrente rettangolare e faradica. La corrente faradica è quella più simile alla contrazione muscolare volontaria. L’impulso della corrente faradica è breve ed agisce con efficacia sul tessuto nervoso, per questo motivo deve essere applicata sul muscolo innervato.
3. INDICAZIONI
L’effetto terapeutico consiste nel miglioramento del tono e del trofismo muscolare, quindi aumenta la forza e la massa del muscolo trattato. L’indicazione in fisioterapia è per i pazienti che hanno un atrofia da non uso, quindi:
•in fase post-intervento chirurgico;
•dopo un infortunio che ha immobilizzato un arto;
•in seguito ad una frattura;
•paralisi flaccide di origine centrale;
•denervazione per danno periferico.
La terapia prevede, normalmente, un ciclo di 10 sedute giornaliere di 20-30 minuti, eventualmente da ripetere dopo una settimana di pausa.
4. CONTROINDICAZIONI
Principale controindicazione nella somministrazione della terapia è l’eventuale presenza di pace-maker, per le possibili interferenze con l’apparecchio e quindi con il battito cardiaco. Altre controindicazioni sono:
•la gravidanza;
•le neoplasie che hanno dato metastasi;
•le protesi metalliche;
•la presenza di dermatiti e lesioni cutanee in prossimità della zona di applicazione;
•la presenza di aree di ipoestesia cutanea (ridotta sensibilità).